Residenza Palazzo Fortuna
Situato sull’antico asse medioevale che congiungeva l’antica piazza con la cattedrale , il palazzo, sorge su preesistenti strutture medioevali ma assume l’attuale forma architettonica nel 1500; a questo periodo infatti risalgono le prime notizie certe che riportano come il palazzo fosse abitato dalla nobile famiglia de carolis, proveniente da Morlupo.
Lasciato in dote ad una delle figlie che si fece suora, il palazzo fu da lei lasciato in eredità al convento di appartenenza.
Alla fine del 1800
Alla fine del 1800 fu acquistato dalla famiglia Marcantoni.
Capostipite della famiglia , Casimiro Marcantoni,nato a Civita Castellana nel 1881 , apre una manifattura ceramica, sotto la denominazione "Marcantoni Ceramiche", nel 1906.
Dotato di grandi capacità imprenditoriali e di innato senso artistico presto conduce la manifattura a raggiungere esiti di grande qualità in una produzione che spazia dalla ceramica d'uso alla sanitaria fino alla ceramica artistica.
Negli anni 20
Negli anni Venti la "Marcantoni Ceramiche" è la più importante delle fabbriche ceramiche civitoniche e garantisce lavoro a numerose maestranze ; Casimiro Marcantoni, a partire dalla fine del decennio, invita a collaborare con la sua manifattura alcuni artisti tra cui Basilio Cascella, lo scultore bulgaro Assen Peikov e G. Calori. Negli anni quaranta è costretto, a causa di una crisi economica, a ridurre produzione e organico fino agli anni della guerra quando deve chiudere i battenti della ditta.
Nel 2015 il restauro
Al termine del conflitto riprende la produzione, riassume parte delle maestranze ma non riesce ad innalzare la produzione agli stessi livelli di prima della guerra e alla fine degli anni Cinquanta la manifattura chiude definitivamente. La figlia minore di Casimiro , Masaniella marcantoni nata nel 1909 abitò il palazzo fino al giorno del suo matrimonio che la portò a Roma. Nel 1940 il palazzo fu diviso in 4 appartamenti Nel 2015 il palazzo è stato acquistato dalla famiglia Fortuna che ha effettuato un accurato restauro nell’assoluto mantenimento della struttura architettonica originale.
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